personal exhibit,
curated by Mina Calissano.
è potenza:
Beatrice rivela duplicati della sua realtà
che in modo inesatto presero sostanza.
Ma è nel divenire paralipomeni
il riscoprirsi mausoleo
di cronache abortite.
Appese, interferenze atemporali
di non luoghi mai esistiti
si configurano come
sovrapposizioni di strati sovraffollati:
pleonasmi visivi.”